Hind Joudah
Poetessa dal campo profughi di Al-Breij, Gaza. Ha pubblicato due raccolte di poesie, intitolate "Qualcuno se ne va sempre" e "Niente zucchero in città”.
9 ottobre 2023
Chi ha scavato tunnel con i cucchiai per fuggire, è fatto della stessa stoffa di chi ha preso la decisione di lanciare attacchi via terra, via mare e via aria. Si tratta di persone mosse dalla fede a perseguire un fine maggiore, e non si fermano di fronte all’ingiustizia, o alle punizioni collettive o individuali, come visto in questi giorni cruciali.
Quei cuori sono stati plasmati da un’argilla delle meraviglie. In modi sorprendenti, si sono impegnati a illuminare un cammino di libertà per questa generazione. Hanno pianificato con cura un metodo di attacco, che è stato raggiunto solo attraverso anni di preparazione e pazienza, sopportando il prezzo che una simile scelta impone alla vita a Gaza! Quella vita, dove si tira avanti sotto a un cielo occupato da telecamere di sorveglianza che non lo abbandonano mai!
Quale miracolo siamo destinati a sperimentare, mentre lo vediamo e lo sentiamo con tutti i nostri sensi, e a cui difficilmente possiamo credere!
I nostri cuori vanno in frantumi per le vittime, ma nonostante tutto, il sacrificio questa volta è gratificante. Ed è perché stavolta non siamo i soli destinatari di questo terrore, ma ora abbiamo uomini capaci di creare e di portare il terrore, legittimamente, a coloro che hanno oppresso, occupato, derubato il Paese, e violato le vite della sua gente.
Oh Dio, il popolo di Palestina è consumato dalla disperazione, dalle perdite e dalle uccisioni che hanno bruciato i suoi occhi con il pianto. Oh Dio, gli uomini non erano codardi nel cercare giustizia e ripristinare i loro diritti; piuttosto le andavano incontro con indosso i loro sudari. Ci può essere quindi salvezza, ci può essere speranza?!
30 ottobre 2023
Cosa significa essere un poeta in tempi di guerra?
Significa chiedere perdono…
scusarsi profondamente
con gli alberi bruciati
con gli uccelli senza nido
con le case demolite
con le lunghe crepe lungo le strade
con i bambini pallidi prima e dopo la morte
con i volti di ogni madre triste o assassinata.
Cosa significa essere al sicuro in tempi di guerra?
Significa vergognarsi…
del proprio sorriso
di stare al caldo
dei propri vestiti puliti
delle tue ore di ozio
degli sbadigli
di una tazza di caffè
di dormire sonni tranquilli
di avere vivi i propri cari
di avere lo stomaco pieno
di avere acqua disponibile
di avere acqua pulita
di poter fare la doccia
E di essere vivo, per puro caso!
Oh Dio,
non voglio essere un poeta in tempi di guerra.
2 Novembre 2023
Soffierò sulle ferite di Gaza
e canterò fino a farla addormentare!
Coprirò le sue orecchie affinché non possa sentire i suoni degli aerei
o dei missili.
Metterò i suoi bambini nella camera del mio cuore e lì terrò lì al sicuro,
li attaccherò al mio cordone ombelicale!
Farò addormentare Gaza.
Le prometto che lo farò,
te lo prometto!
Non ho ancora perso la testa,
sto solo sognando.
9 Novembre 2023
Niente zucchero in città!
Vorrei fare una torta, ma non c'è zucchero in città
niente sorrisi traboccanti dai volti che passano
niente balconi con vista sui sogni,
e le finestre, che dalle passate guerre non sono mai tornate al loro posto!
Voglio fare del pane,
ma nei campi non c’è grano,
solo uno spaventapasseri cadente
che spaventa i contadini e non i corvi!
Vorrei cuocere una luna,
ma non c'è forno che possa contenere la sua imponente rotondità,
così ho deciso di divorare il mio cuore crudo
perché non c'è fuoco in città!
3 dicembre 2023
Ciao mondo
Sono lì,
intendo qui
sì, proprio qui a Gaza!
Sotto questa massa grigia
un istante fa, urlavo
ma l'ultimo missile
mi ha fatto volare da te
per dirti ciò che non sei in grado di comprendere!
…
Oh mondo, è una serata di fame
non necessariamente nel mio stomaco
e non la fame di quel pane che tu elimini per la dieta!
Non una fame per il misero aiuto che hai inviato nei container per i miei figli.
Sono rimasta al crocevia dei fucili, e non è arrivato!
Non sono solo le file di persone affamate,
né le ossa sporgenti degli affamati,
ho fame di me stessa!
Ero affamata di me come essere umano,
prima che il tuo prossimo missile mi divori!
…
Oh mondo, è una notte folle,
cosa pensi mentre guardi in silenzio, fingendo di capire?
Annuisci,
batti il tuo martello
per decidere per me una tregua umanitaria
Oh, grazie
sorriderò con gratitudine,
riderò esponendo tutti i miei denti,
ridero’, riempiendoti le orecchie di singhiozzi,
ma dimmi:
almeno vedi?
…
Una serata di oscurità
cosa sai del freddo che ha congelato le mie membra
mentre smonto i resti degli armadi
per alimentare il fuoco!
Ho bruciato libri di scuola, vestiti estivi,
e teschi
e il terribile suono delle esplosioni
a me non importa più
proprio come a te!
…
Oh vita, è una serata di morte
credo nella tua incredulità
sono arricchita dal tuo fallimento
e sono risorta con la tua caduta
sono quella nell’abisso
senza fratelli
i tuoi lupi mi hanno mangiato e strappato i vestiti
sono oppressa dalle delusioni e dalla tua bruttezza, o mondo
grazie per l'ultimo missile,
ha risparmiato alla strada lamenti senza fine.
20 dicembre 2023
Vestiti lavati dal mare,
quel mare che ancora conserva il suo colore blu, in una sorprendente complicità con la vita!
Vestiti asciugati da un sole stanco,
un sole che trema dalla paura delle esplosioni,
dai lamenti di cuori quasi spenti!
Un sole che è divenuto pallido con la scomparsa del verde!
A Gaza ora, il grigio è celebrato come l’eroe,
nelle infinite immagini catturate
di case che cadono sopra corpi.
Tetto dopo tetto come meteore ardenti,
scavando metri di terrore nel terreno,
cambiando il significato di terra e superficie.
Il piano superiore diventa assolutamente terrificante,
L'edificio crolla in tutta la sua gloria, con serbatoi d'acqua vuoti e antenne paraboliche inutili che cadono in suo onore.
Ti chiedi dove sia finita la gente?
Poi sei sorpreso da una macchia di sangue, un piede, una gamba, o forse da cinque dita che sono riuscite a sopravvivere!
Ora conosci le risposte alle domande,
ma continui a chiederle!